La natura e la montagna come spazio generativo, un’aula a cielo aperto.
Si apriranno possibilità e attivazioni che andranno dall’utilizzo dei paesaggi naturali alle ritualità collettive, dalla sperimentazione di nuovi punti di vista alla condivisione di prospettive paradossali.
Si lavorerà sulla non-intelligenza, sulla non-razionalità.
Attiveremo la creatività stimolando la fantasia facendo a meno della razionalità e utilizzando esclusivamente l’emisfero destro del cervello, che non utilizza il linguaggio verbale per esprimersi.
L’errore non esisterà, il giudizio verrà sospeso e potremo osare spingendo la fantasia fino all’imbarazzo.